Il paesaggio è un cuore pulsante, pronto a recepire ogni sospiro di chi lo abita: su questa tela già dipinta, Napoleone e sua sorella Elisa tracciano con consapevolezza e decisone un nuovo disegno, che di volta in volta esalta, nasconde o trasforma i tratti preesistenti.
Nella campagna operosa di Toscana e di Liguria, abilmente censita dai funzionari del catasto napoleonico, i due disegnano strade nuove che accelerano il tempo e uniscono le persone; nelle città aprono piazze ariose, cambiano le prospettive, rielaborano interi quartieri. Lo sguardo è dall’alto, ma non da lontano: le trasformazioni urbanistiche, affidate alle menti migliori dell’epoca, diventano così anche segno e segnale di una presenza attenta e partecipe dei sovrani.