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Il Palazzo Ducale di Lucca

Lucca, Palazzo Ducale
Lucca, Palazzo Ducale

L'area di Lucca in cui sorge Palazzo Ducale è un concentrato di storia cittadina, impastata con la calce delle fondamenta, tagliata nelle pietre delle murature, dipinta di colori brillanti nelle volte affrescate. Il racconto parte nel 1316, quando Castruccio Castracani è Signore della città di Lucca e modifica radicalmente l'ubicazione dei luoghi del potere all’interno della città, scegliendo quest'area per la sua fortezza Augusta. Da allora, e fino all'arrivo dei francesi, il Palazzo è stato il cuore della Repubblica e della sua classe mercantile, residenza degli Anziani, fulcro morale, politico e amministrativo dello Stato.

Consapevoli di questo valore simbolico, su di esso e sul suo intorno concentreranno attenzione e interventi sia Elisa Baciocchi sia, dopo la caduta di Napoleone, Maria Luisa di Borbone, cui era stato riconosciuto dal Congresso di Vienna il ducato di Lucca. Se la prima, che vi era entrata nel 1805, si era dedicata, all'esterno, alla creazione di una piazza che mettesse il Palazzo nel dovuto risalto e fosse adeguata cornice agli eventi del Principato e, all'interno, alla decorazione dei propri appartamenti secondo il gusto dell'Impero, la seconda, portando peraltro a termine progetti impostati da Elisa, a partire dal 1817 avrebbe concluso all'interno del palazzo la realizzazione di un nuovo quartiere di parata.

Lunga è la storia costruttiva del palazzo: all'inizio del Cinquecento esso non possedeva  ancora un carattere architettonico unitario, come del resto continuano a testimoniare i resti di epoche e stili diversi ancora oggi visibili. Una prima trasformazione portata a termine nel 1553 viene messa in crisi pochissimi anni dopo da un devastante incendio: il compito di progettare allora un nuovo organismo architettonico, solo in parte realizzato ma comunque in grado di connotare fortemente l'assetto attuale, venne affidato a Bartolomeo Ammannati. Interrotti i lavori per mancanza di fondi, bisognerà attendere il primo Settecento per vedere di nuovo un grande architetto impegnato nel completamento del palazzo. Ci si rivolse infatti a Filippo Iuvarra, che nel 1723 scrisse: per la bellezza non ho avuto altro bisogno che seguitare l'incominciato con aggiungere al medesimo stile, sottolineando così la piena armonia delle sue realizzazioni con l'opera degi architetti precedenti. Si completarono entro il 1744 il prospetti orientale e quello settentrionale, su cui si apre un nuovo ingresso, e prese forma, modificando il passo ad archi continui scelto da Ammannati, il secondo cortile, oggi intitolato al giurista Francesco Carrara.

Il lato occidentale del cortile, proprio davanti all'ingresso principale, restò tuttavia incompiuto: saranno solo Maria Luisa e il suo successore a dare, con Lorenzo Nottolini, questo ultimo fondamentale contributo al Palazzo, inserendo su quel lato una palazzina che, per voler rispettare la chiesina di Santa Maria della Rotonda, rimase staccata dal contesto (e verrà di lì a poco modificata per accogliere i nuovi tribunali dell'Italia ormai unita), aprendo un monumentale passaggio delle carrozze fra i due cortili e ridefinendo il troppo ripido scalone di accesso al piano nobile, peraltro mantenuto nella stessa posizione in cui lo aveva posto l'Ammannati.

Il palazzo di Maria Luisa dipendeva peraltro strettamente da quello che era stato il palazzo di Elisa: i lavori ai corpi di fabbrica orientale e settentrionale articolati intorno all’attuale cortile Carrara erano stati affidati agli architetti Giovanni Lazzarini e Théodore Bienaimé, che nell’ala centrale, in sostituzione dell’appartamento invernale degli Anziani, avevano ricavato le sale del quartiere del Trono, mentre lungo la facciata e l’ala nord sistemarono i due appartamenti di Elisa e Felice. L'arredo venne rinnovato con i raffinatissimi mobili neoclassici realizzati dall’opificio lucchese del francese J.B.G. Youf. Nel 1817 il trono passerà a Maria Luisa di Borbone, che darà incarico  per i nuovo lavori a Lorenzo Nottolini, nominato Regio Architetto di Corte: così fra il 1817 e il 1820 verrà anche ricostruito lo scalone interno.

Spogliato dei suoi arredi e di parte della sua carica simbolica nel momento in cui Lucca, nel 1847, entra a far parte del Granducato di Toscana, dopo l'Unità d'Italia diviene sede della prefettura e dell'Amministrazione Provinciale, che lo acquista: gli ampi spazi vengono variamente utilizzati fino ad anni recenti, quando una rinnovata consapevolezza del suo valore porta ad un attento restauro e alla restituzione alla pubblica fruizione di almeno una parte dei lussuosi appartamenti ufficiali dei regnanti del passato.

Palazzo Ducale
Cortile Carrara, 1
Lucca

Gruppi e scolaresche hanno la possibilità di effettuare visite guidate su prenotazione
Tel. +39 0583 417363           
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